RINCARI DELLE MATERIE PRIME, FINCO: ‘PERMANE LA PREOCCUPAZIONE’

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‘I prezzi hanno superato quelli attualmente indicati nei prezzari di riferimento per il superbonus 110%’

Non cessa la preoccupazione per l’incremento, e l’anomala oscillazione, delle materie prime. I rincari riguardano, in particolare, l’acciaio, il ferro, i metalli non ferrosi (alluminio, rame, zinco…), la plastica, i polimeri ed i materiali isolanti.

A rilanciare l’allarme sul caro-materiali è Finco, la Federazione Industrie Prodotti Impianti Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni e la Manutenzione, che sottolinea come tra le materie prime soggette ai rincari sono molte quelle utilizzate dai propri Soci. “Non siamo solo in presenza di forti variazioni di prezzo, ma anche di una sostanziale insufficienza dell’offerta” – afferma Finco.

“L’aumento dei prezzi in questione è partito da lontano. Ma si è adesso aggravato con il fermo da Covid di molti produttori di materiali, taluni movimenti speculativi nonché, a livello nazionale, con una certa vivacità della domanda anche grazie al superbonus 110% e ad altre misure di incentivazione”.

“Non solo. Il mercato cinese ed asiatico in generale ha fatto scorte durante il 2020, forte di un’economia in ripresa dalla pandemia in anticipo rispetto all’Europa e al Nord America, generando quella contrazione nell’offerta che caratterizza questi mesi”.
“Anche grazie al PNRR ed ai connessi Fondi europei (non dimentichiamoci che per il nostro Paese sono stanziati 191 miliardi di euro da parte dell’Europa di cui 69 a fondo perduto, la più grande iniezione di risorse nella storia del Paese), oltre agli ulteriori 30 miliardi complementari alle azioni previste dal citato Piano, è auspicabile e prevedibile – aggiunge Finco – un certo rilancio dell’economia”.

Secondo Finco, risultano di conseguenza ardue stime accorte da parte delle imprese e anche una politica dei prezzi programmabile con certezza. Senza contare l’allungamento anomalo dei tempi di consegna, che può costituire un freno notevole alla ripresa auspicata con la predisposizione degli ingenti Fondi di cui sopra. Il petrolio è sceso nel 2020 (-28%) ma è da allora risalito repentinamente (+200% circa). Il rame potrebbe raggiungere il massimo storico nei prossimi mesi.

Ma a preoccupare in particolare il sistema Finco sono l’acciaio e l’alluminio, le cui quotazioni non sembrano destinate ad un ribasso nel corso del 2021 e che sono aumentati rispettivamente del 40% (ma del 130% tra novembre 2020 e febbraio 2021) e del 18% nel solo primo trimestre dell’anno.

Tali materiali sono nodali per molte delle categorie federate: dai produttori di infissi e finestre alle industrie della lattoneria, dai prefabbricatori ai costruttori metallici, dai presagomatori dell’acciaio per il cemento armato ai produttori di porte e chiusure tecniche in metallo, dalle imprese che realizzano fondazioni e facciate continue a quelle che producono barriere di sicurezza, fonoassorbenti, anti caduta massi etc.

Dai settori della pulizia professionale industriale ai realizzatori di dispositivi di sicurezza, dai costruttori di impianti tecnologici ai produttori di materiali compositi e ai produttori di lucernari e cupole zenitali, solo per citare alcuni dei settori rappresentati. Prezzi ben superiori a quelli attualmente indicati nei prezzari cui fare riferimento, tra l’altro, ai fini del superbonus 110%.

La vicenda pandemica – osserva Finco – ha comunque fatto emergere la fragilità della catena di approvvigionamento delle materie prime in Italia, già delicata nel nostro Paese per la nota assenza di tali materie nel nostro sottosuolo e per un posizionamento geografico più sensibile di altri a determinate emergenze (vedi ad esempio recente ostruzione del canale di Suez). Quando si parla di sostenibilità – avverte la Federazione – è necessario ricordarsi che tale vocabolo va declinato anche in questa ottica.

Tenuto conto che non è più previsto alcun meccanismo di revisione dei prezzi, Finco ha scritto al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili per proporre di prorogare il meccanismo di compensazione prezzi di cui all’articolo 133 del DLgs 163/2006.

 

FONTE  – https://www.edilportale.com/news/2021/04/tecnologie/rincari-delle-materie-prime-finco-permane-la-preoccupazione_82342_12.html